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Tag Archives: finanziamenti

Condominio, regolamento di natura contrattuale, interventi edilizi, parti di proprietà esclusiva. Cassazione civile, sez. II, sentenza 05.11.2010 n. 22596


Il condomino che esegue opere di ristrutturazione della propria unità immobiliare, non vietate e comunque legittime, senza la preventiva autorizzazione dell’amministratore, così come espressamente previsto nel regolamento condominiale contrattuale, viola una norma di natura procedimentale, con la conseguenza che il condominio (o il singolo condominio) può chiedere solamente il risarcimento del danno subito per la violazione del regolamento e non anche la rimessione in pristino dello stato dei luoghi.
 
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Posted by on March 21, 2011 in Info

 

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Condominio, regolamento di natura contrattuale, interventi edilizi, parti di proprietà esclusiva. Cassazione civile, sez. II, sentenza 05.11.2010 n. 22596


Il condomino che esegue opere di ristrutturazione della propria unità immobiliare, non vietate e comunque legittime, senza la preventiva autorizzazione dell’amministratore, così come espressamente previsto nel regolamento condominiale contrattuale, viola una norma di natura procedimentale, con la conseguenza che il condominio (o il singolo condominio) può chiedere solamente il risarcimento del danno subito per la violazione del regolamento e non anche la rimessione in pristino dello stato dei luoghi.

 

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Amministratore di condominio, parti di proprietà esclusiva, infiltrazioni. Cassazione civile, sez. II, sentenza 08.11.2010 n. 22656


Non sussiste la legittimazione dell’amministratore del condominio ad agire (ai fini del risarcimento del danno) a tutela delle parti dello stabile condominiale (appartamenti) di proprietà esclusiva che siano state oggetto di infiltrazioni.

 
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Posted by on March 21, 2011 in Info

 

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Condominio. Lastrico solare: spese, ripartizione, precisazioni. Cassazione Civ. Sez. III, sent. n. 941. del 17.01.2011



In tema di condominio di edifici, il lastrico solare – anche se attribuito in uso esclusivo, o di proprietà esclusiva di uno dei condomini – svolge funzione di copertura del fabbricato e percio’, l’obbligo di provvedere alla sua riparazione o ricostruzione, sempre che non derivi da fatto imputabile soltanto a detto condomino, grava su tutti, con ripartizione delle spese secondo i criteri di cui all’art. 1126 c.c..
Ne consegue che il condominio, quale custode ex 2051 c.c. – in persona dell’amministratore, rappresentante di tutti i condomini tenuti ad effettuare la manutenzione, ivi compreso il proprietario del lastrico o colui che ne ha l’uso esclusivo – risponde dei danni che siano derivati al singolo condomino o a terzi per difetto di manutenzione del lastrico solare.
A tal fine i criteri di ripartizione delle spese necessarie non incidono sulla legittimazione dei condominio nella sua interezza e del suo amministratore, comunque tenuto a provvedere alla conservazione dei diritti inerenti alle parti comuni dell’edificio ai sensi dell’art. 1130 c.c..
 

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Adempimenti Privacy 2011: scadenza 31 marzo


Come noto, ogni anno, entro il 31 marzo, le imprese obbligate devono redigere o aggiornare il Documento Programmatico per la Sicurezza (DPS).
L’obbligo riguarda:
1. Le imprese costituite nell’anno 2009;
2. Le imprese che negli anni precedenti non hanno provveduto alla redazione dei documenti necessari o non hanno adottato tutte le misure minime di sicurezza previste;
3. Le imprese che, dal 31 marzo 2009 alla data odierna, hanno apportato modifiche all’organizzazione (ad es.: assunzione o licenziamento dipendenti, cambio sede, apertura filiale, sostituzione strumenti elettronici, ecc..).
Il Governo ha modificato il testo dell’art. 34 del D.Lgs 196/2003 eliminando di fatto l’obbligo della tenuta del DPS (Documento programmatico sulla Sicurezza) per tutte quelle realtà nelle quali gli unici dati sensibili trattati sono legati allo stato di salute dei dipendenti (con esclusione della diagnosi) o relativi all’adesione ad organizzazioni sindacali, per fini legati alla gestione del rapporto di lavoro. In sostituzione del DPS, il Titolare del trattamento dovrà comunque redigere un’autocertificazione ai sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000, ovvero una DSNA (Dichiarazione sostitutiva di stato e condizioni), nella quale dichiara di trattare solo dati non sensibili ad eccezione di quelli su menzionati e che sono state messe in atto le misure di sicurezza previste dal Codice e dall’allegato B del D.Lgs 196/03. L’autocertificazione può essere resa solo dal titolare.
L’art. 168 del D.Lgs. 196/2003 prevede il reato di falsità nelle dichiarazioni al Garante, pertanto, dichiarare ad esempio di aver messo in atto le misure minime di sicurezza quando questo non corrisponde al vero costituisce reato punibile con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. I titolari che effettuano trattamenti di dati sensibili con strumenti elettronici, diversi da quelli relativi allo stato di salute o all’adesione ad organizzazione sindacali dei propri dipendenti, sono comunque soggetti all’obbligo di tenuta del DPS.
 

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Saldo Iva, se emancipato da Unico finisce direttamente in cassa


Più tempo invece per chi presenta la dichiarazione “in tandem”, ma con un leggero ritocco all’importo dovuto
Mercoledì 16 marzo è l’ultimo giorno per pagare il saldo Iva (prima o unica rata) relativo al 2010. La scadenza, inderogabilmente impressa nell’agenda di tutti i contribuenti che presentano la dichiarazione annuale sganciata da Unico, quest’anno segue regole sostanzialmente immutate rispetto all’appuntamento di marzo 2010 ma, in previsione, dovrebbe accogliere una più ampia platea di soggetti chiamati a rispettarla.
Si tratta di quei titolari di partita Iva che, pur evidenziando conguagli a debito, sono stati “autorizzati” – grazie alla circolare 1/E dello scorso gennaio – ad anticipare a febbraio la presentazione della dichiarazione annuale, sottraendosi, in questo modo, all’obbligo di viaggiare in tandem con Unico e all’ulteriore adempimento della comunicazione dati.
Il versamento in scadenza è dunque categorico per tutti coloro che presentano la dichiarazione annuale Iva in forma autonoma. Il mancato rispetto del termine del 16 marzo potrà essere sanato solo mediante ravvedimento operoso, cioè riparando volontariamente alla dimenticanza.
Chi è invece tenuto alla dichiarazione unificata, può differire il pagamento maggiorando, a titolo di interesse, le somme dovute dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese successivo al 16 marzo.
Avvalersi di tale facoltà, vuol dire comunque mettersi in regola con il fisco entro il termine previsto per il versamento delle imposte da Unico.
Quando la somma a debito è minima, precisamente non superiore a 10,33 euro, il versamento non va effettuato. Oltre tale “taglia”, al contribuente è offerta la possibilità di mettersi in regola sia versando l’importo in un solo “colpo” sia rateizzandolo in quote mensili, di pari ammontare, da corrispondere entro il sedici di ciascun mese successivo a quello di pagamento della prima rata e maggiorate degli interessi nella misura dello 0,33% mensile.
Il versamento va comunque completato entro il mese di novembre dell’anno di presentazione della dichiarazione.
 

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Accordo per il Credito alle PMI


Il 16 febbraio 2011 il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Economia e delle Finanze e i vertici dell’ABI e delle associazioni imprenditoriali hanno firmato l'”Accordo per il credito alle piccole e medie imprese”. L’Accordo, stipulato dalle parti che già avevano dato vita alla moratoria sui debiti delle PMI, prevede quattro canali di sostegno finanziario alle imprese:
  • Proroga di sei mesi (fino al 31 luglio) della moratoria per le PMI che non ne abbiano già beneficiato.
  • Allungamento della durata del mutuo per le PMI che hanno già beneficiato della moratoria, potendo eventualmente usufruire della garanzia del Fondo Centrale di Garanzia o dell’ISMEA, o di un finanziamento della Cassa depositi e prestiti.
  • Copertura dal rischio di tasso con strumenti semplici e facilmente comprensibili.
  • Disponibilità di un finanziamento proporzionale all’aumento di capitale per le PMI che rafforzano il patrimonio.
 

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